La Vie Moderne  
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Monet inizia a dipingere, dal 1889 al 1891, la serie dei Covoni, scanditi nel mutare delle stagioni e delle ore. Sempre più indifferente al soggetto, Monet non si preoccupa che le forme siano anche elementari purché gli diano occasione di manifestare il suo interesse per l'irradiazione della luce; non a caso Kandinskij, avendone visto un esemplare a Mosca, ricorderà nel 1913 che, solo abituato alla pittura naturalistica, "per la prima volta mi trovavo di fronte a un dipinto rappresentante un pagliaio, come diceva il catalogo, ma che io non riconoscevo come tale. Questa incomprensione mi turbava, m'indispettiva; trovavo che il pittore non aveva il diritto di dipingere in modo così impreciso; sentivo sordamente che in quell'opera mancava l'oggetto (il soggetto), ma con stupore e sgomento constatavo che non solo mi sorprendeva ma s'imprimeva indelebilmente nella mia memoria e si riformava davanti agli occhi nei minimi particolari [...] La pittura mi apparve dotata di una favolosa potenza e inconsciamente l'oggetto trattato nell'opera perdette, per me, parte della sua importanza come elemento indispensabile".

L'impressionismo è in ultima analisi un vero trionfo del colore e le ombre, non più nere, sono anch'esse definite da colori, per lo più "complementari". Quest'uso dei complementari diventato cosciente e sistematico negli impressionisti determina la straordinaria luminosità dei loro quadri. 

Esposti presso Durand-Ruel nel maggio 1891, la serie dei suoi Covoni ha successo e le tele vengono anche vendute da Monet direttamente ai collezionisti.