letterati

Armand Silvestre



Nel 1873, Durand-Ruel era ansioso di vendere una parte dello stock di quadri che aveva accumulato, e stava preparando una piccola mostra nella galleria di rue Le Peletier: “Recueil d'estampes, gravées à l'eau forte”. Nell'occasione avrebbe presentato anche un ricco catalogo di 300 opere, in tre volumi, con una prefazione del critico d'arte Armand Silvestre, nella quale i pittori furono per la prima volta identificati come gruppo. Silvestre sottolineò le somiglianze tra la pittura di Monet, di Sisley e di Pissarro, e dichiarò che come gruppo i pittori erano differenti da tutti gli altri artisti contemporanei.

Scriveva che la loro pittura aveva sull'osservatore un impatto immediato, fresco, e che il loro approccio era «soprattutto armonioso». Glissava sui paragoni con Manet, i cui metodi, spiegava, non erano confrontabili tecnicamente con i loro, e poneva l'attenzione sullo stile del gruppo, «basato su un'osservazione minuta ed esatta della relazione fra i toni cromatici». Qui esagerava, sostenendo che i loro metodi fossero scientifici, basati su una scala tonale. In realtà la loro pittura era in larga misura intuitiva, basata in maniera più o meno vaga sulle tecniche che Pissarro aveva insegnato a Cézanne: modellare le forme catturando i ritmi della luce e dell'aria, piuttosto che rimanere legati a un disegno «accurato».

In particolare, Silvestre sottolineava la straordinaria freschezza dei dipinti degli artisti del gruppo. «Li pervade una luce bionda, e tutto è gioia, chiarezza, feste d'estate, serate eleganti, o meli in fiore».